BerroAnnotazioni/Tomo3/Libro3/Cap05

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Cap. 5 Relatione del P. Silvestro Pietrasanta alli Emi Cardinali Deputati

La Religione delle Scuole Pie hebbe qualche principio nel Pontificato di Clemente Vili, poi da Paolo V fu eretta in Congregatione con li voti semplici, quali però solo dalla Sede Apostolica potessero essere dispensati, e finalmente Gregorio XV la confermò Religione con voti solenni di professione e confermò le proprie Constitutioni di essa inserte nella Bolla Pontificia, dopo che erano state considerate et approvate nella S. Congreg.ne, che è sopra li negotij de i VV. e RR. e li furono comunicati tutti li privilegi de Mendicanti.

L'Istituto di questa Religione è d'insegnare insieme con la pietà cristiana, leggere, scrivere, abbaco e grammatica, come è espresso nella Bolla di Paolo V della sua fondatione, e Gregorio XV nella confirmatione delle loro constitutioni le dà anco, che possino insegnare rettorica e casi di coscienza, e per la Religione solo tutte le scienze. E chi ha preteso dire, che questi PP. non lo possano fare e che non habbino facoltà è dato in errore, perché non ha visto li loro privilegi]. E' hora distribuita in più provincie d'Italia, e si trova anco in Germania e Polonia, e saranno in essa circa 500 religiosi, dei quali ve ne sono 220 sacerdoti, chierici 10, fratelli operai 160 e le case della Relig. in tutto arrivano a n. di 40 e più.

Li ministerii di insegnare l'essercitano gratis, senza stipendio veruno, e fanno il quarto voto d'insegnare per amor di Dio e non ammettono stabili, fondationi, e rendite certe per loro sostentamento. Che se gli danno assegnamento della Comunità, li ammettono in qualità di limosina, senza pretendere di poterle giuridicamente esigere, come farebbono, se fossero rendite o entrate proprie; accettano sì beni legati et heredità, ad effetto però di venderle, et il prezzo servirsene ne i loro bisogni, e quanto se gli offerisce per fa-bricare la chiesa, le scuole, e la loro habitatione, et il solo sussidio delle Messe; quale perché non può essere bastevole per la loro sc-stentatione, si servono del privilegio che godono di Religione Mendicante, e vanno alle cerche ordinarie.

Hanno austerità nell'habito, che è di panno rozzo, con camisia di saia, nella nudità di piedi, nella povertà delle celle, dormendo sopra un sacco di paglia vestiti, nei cibi avendo due digiuni la settimana e in altri rigori, facendo per tre volte la settimana la disciplina; le quali cose forse eccedono, e non sono contemperate con la fatica diurna delle scuole, e di accompagnare mattina e sera li scolari alle proprie case, l'inverno per il fango, e per il caldo l'estate, convenendo quattro volte il giorno assieme, cioè, un'hora e mezza d'oratione mentale, e tre altri quarti d'hora nella vocale.

Per cagione di difficoltà nate dalla prattica delle Constitutioni e proprio Istituto, come avviene bene spesso nei principii delle nuove Religioni, hanno havute alcune Visite apostoliche de Prelati et ultimamente con un breve spedito da Papa Urbano sotto li 9 maggio dell'anno 1643 fu a me comandata la visita apostolica della medesima Religione, e insieme il governo di essa, qual governo dovessi esercitare giontamente al principio con quattro nuovi Assistenti nominati nel Breve, e poi con un Superiore deputato a questo effetto pure da un Breve particolare, che è il P. Stefano delli Angeli.

Così la Religione si è governata in questo tempo, dacché con un decreto della S. Congr. del Santo Ufficio, tenuta avanti Papa Urbano li 15 genaro 1643, fu sospeso dal generalato il P. Gioseppe della Madre di Dio, fondatore di essa, e furono privati dall'ufficio li primi quattro suoi Assistenti, per le cause che sono assai note all'EE.VV.

Compita la visita personale, che io feci in Roma nel capo e membra di questa Religione, et havutane anco per lettere notizia dall'altre provincie d'Italia ne feci una relazione in ristretto all'EE. VV. e li esposi tre bisogni principali, da quali si manteneva in qualche sconcerto la detta Religione, e questi sono.

Primo. Il volere alcuni, che sono in qualche numero considerabile, essere intesi super nullitate suae professionis, etiandio elapso quinquennio, per non si essere osservate le Constitutioni dei Sommi Pontefici circa i Noviziati, e di più le solennità prescritte nelle Regole del proprio loro Istituto.

Secondo. La pretensione che hanno alcuni reputati fratelli operarli, d'esser ammessi tra chierici, e d'essere anco promossi agli ordini sacri, havendo fatta professione, come gli altri, con il voto d'insegnar e far scuola.

Terzo. La pretensione dei medesimi, dopo che sono ordinati, di sedere nei capitoli et in ogni altro publico Congresso, ordine professionis, etiandio sopra quei, che saranno da molti anni in qua già sacerdoti, e che saranno stati Ministri locali e Provinciali.

Sopra le quali esigenze, dalle quali depende grandemente la pace, quiete e concordia di questa Religione, come anco sopra lo stabilimento del buon governo di essa, sono state tenute alcune Con-gregationi daU'EE.W. e se ne aspetta solo le loro santissime deli-berationi.

Trattanto, per singoiar misericordia di Dio Nro Sig., nella Religione non è occorso alcun caso grave d'inosservanza, o disordine publico, che habbia apportato alli secolari scandalo, oppure macchia, ovvero alla religione, né a mia notitia è pervenuto alcun notabile eccesso, o sia in discapito grave della carità, o in pregiuditio de tre voti essentiali della Religione, et imparticolare di quello della castità.

Quanto all'ubidienza s'è quasi totalmente conseguito quello che è stato ordinato dalla S. Congreg.ne del S. Offitio nel decreto sopra citato cioè, che si riducesse all'obedienza di Roma la provincia di Toscana, che si mostrò restia, e refrattaria al P. Mario, già di essa Provinciale, e da Fiorenza in particolare io ne ho havuto sempre ogni buona corrispondenza, sicché resta solo a ridursi la sola casa di Pisa, che a ciò anche si è ben disposta, essendosene data buona relatione dalli Ministri del Seren.o Granduca e dall'istesso Em.o Card. Gio. Carlo de Medici, sì in Firenze stessa, sì anco in Roma ultimamente dal Bali Gondi, primo Segretario di stato di S.A.

Fu supposto, che vi fusse qualche repugnanza in ricevere per Superiore della Religione, deputato con Breve, come s'è detto, il P. Stefano dell'Angioli, ma il tutto hebbe origine dalla passione d'alcuni, et in realtà vennero a me lettere di tutte le case della Religione, che l'accettaron e riconobbero per loro Superiore, e sinora ha governato con prudenza, con quiete e con buona satisfattone. Solo qui in Roma, s'è intesa qualche repugnanza d'alcuni in riconoscere il medesimo Padre per loro Superiore, et anco me per Visitatore, sicché fu necessario più volte farne parte all'EE. VV. et haverne il braccio; questi sono pochi, quali rimossi da Roma con la suprema autorità delFEE.W. si spera ogni accomodamento, li nomi de quali si danno a Mons. Assessore.

Hor essendo q.ti Padri tuttavia desiderati in varie Comunità, alle quali può molto giovare il loro Istituto, perchè oltre l'insegnare gratis la pietà e lettere la gioventù. offidano le chiese, e servono con le Messe e confessioni, che però vi sono de legati pii assegnati per loro fundazione, e ne fa instanza particolarmente il Serenissimo e Potentissimo Re di Polonia, oltre alli Vescovi e Principi, vengono supplicate le EE.W. a voler permettere che s'accettino nuovi luoghi, e di più che possano ammettere all'habito molti, e molti che in varie parti ne fanno continue instanze.

E qui devo mettere in consideratione alle EE.W., all'agosto prossimo saranno tre anni che la S. Congregatione del S. Offitio con un suo decreto ordinò non s'ammetterreso più novitij sino a nuova deliberazione, il che ha operato, che non vi siano soggetti per provvedere alle case di maestri, et officiali in vece di quelli, che mancano, o per morte, o per indispositione, o perché passano in altra Religione, mentre vedono le cose tanto soppresse; e questa penuria di soggetti continuerà nell'avvenire, anzi crescerà almeno per due altri anni, nei quali sarà necessario aspettare, perché interamente si diano alli novitii, affinchè non si dia novo pretesto per asserire la nullità delle professioni.

E' desiderabile per soddisfattone comune della Religione, che si rimetta nella sua carica il P. Generale, dandogli un Vicario in riguardo dell'età di 88 anni, nella quale si ritrova, e che si deputi un numero di sei PP., uno per Provincia, alli quali spetti il considerar bene tutte le Constitutioni e rigori dell'Instituto, perché venghino dall'EE.VV. e dalla Sede Apostolica approvate quelle, che si stimeranno praticabili e giovevoli per tutto il corpo della Religione, havendo molti senso contrario alla nudità de piedi, alle camisie di lana, et altre simili austerità, come anco alla povertà delle case e della sacrestia, che non paiono havere proportione con l'esercitio delle scuole.

E' necessario che in ogni Provincia vi sia un luogo di studio, e per tutte le case lettioni di casi di coscienza, per formare soggetti idonei all'amministratione de sacramenti e particolarmente delle confessioni. Il voler restringere le facoltà loro ad insegnar leggere, scrivere et abbaco, è privarli del privilegio havuto dai SS. Pontefici Paolo V e Gregorio XV, che è d'insegnar humanità, rettorica e casi di coscienza, e perché in alcune città con soddisfatione e frutto insegnano, vi saria qualche senso nelle medesime città se fussero comandati di cessare da questi esercizii maggiori.

A quello che oppongono che s'impediscono le arti con aprir la strada di studiar lettere ad ogni povero, si risponde che risulta in gran servitio dello stato civile e politico d'una Comunità, che le arti medesime si faccino da persone che sappino leggere, scrivere e far conti, perché in questo modo si fanno habili a tenere i libri de i trafichi e ad haver commercio con li loro corrispondenti, et a conservare la nota del dare e dell'havere.

Il trattar di voler ridurre questa Religione che ha volti solenni ad una Congreg.ne che habbia solo voti semplici, e che sia soggetta all'Ordinario saria volerla distruggere, sì perché vi entrarla la diversità d'alcuni già professi, e di altri non professi, sì anco perché la porta aperta in una Religione di rigoroso Instituto, e di vita molto austera, faria precipitar molti a ritornarsene al secolo, per ogni leggera occasione, e renderla anco più facile il cadere in qualche fragilità, di cui l'occasione è pronta, mentre si tratta con la gioventù; perché dall'eccesso commesso, non haveria da temere altra pena, che ritornarse alla sua libertà, oltreché non pare che vi sia esempio nella chiesa, che una Religione già approvata e confirmata dalla Sede Apostolica sia stata ridotta a semplice Congreg.ne.

Circa quei che pretendono fare apparire la nullità delle loro Professioni, già si è fatto studiare il caso da teologi, il voto de' quali è che siano valide, e che sia necessario si quietino, e riconoschino Pobligo della loro Professione.

Agli altri che pretendono esser Chierici, e non restare Fr .Ili Operarii, che essendo fatti Chierici vogliono secondo l'antianità delle loro professioni, sedere nei Capitoli, e negli altri Congressi, parte si è provisto con Decreti di Papa Urbano, e de' Prelati della Visita; parte si darà insieme sodisfatione da quelli, in mano de' quali risolveranno l'EE.VV. che resti per l'avvenire il governo della Religione.

Silvestro Pietra Santa Vis.re Apostolico.

Vi era un'altra Relatione del medesimo P. Visitatore pur fatta prima del Breve d'Innocenzo X, ma non l'ho anche trovata.

Notas