BerroAnnotazioni/Tomo2/Libro3/Cap33

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Cap. 33 Aumento sempre della patienza del N.V.P. Fondatore Generale nelle tribulationi

Si come si è stupita tutta l'Europa Christiana del fervore, patienza e carità del N.V.P. Generale e Fondatore, così non so né posso restare di quando in quando di non scrivere quel tanto che esso medesimo scriveva a me in detto tempo per consolarmi, inanimirmi, et confirmarmi nel divino volere. Perchè sono veramente degne di essere viste, e lette con ponderatone per essere di ogni honore degne, io qui le copio come sono.

Lettera

A tergo: Al P. Vincenzo della Concettione Sacerdote delle Scuole Pie - Napoli

Intus: Pax Xpi.

Ho visto quanto V.R. mi scrive con la sua delli 31 del passato, e le rispondo.

Che qui non si è mancato di fare diligenza da persone principali con sue Signorie circa le cose nostre, e di presente non ci è altro di novo, se non che il Breve fu ripigliato dalla stampa, e che fu portato in Palazzo, dicono per emendarvi alcune clausole, che dicevano: ad instar Congregationis Oratorii S. Philippi Nerii, e sino al presente giorno, non è ancora ritornato da Palazzo alla stampa; si che non ne potemo havere ne mandare copia. E quando sarà stampato ne haveranno copia, acciò siano sicuri di quanto si è fatto sino adesso. Non si è mancato di adoprar li mezzi necessarii, ma mi pare che habbiamo inimici potentissimi appresso S. Santità, e sarà forsi necessario ricorrere principalmente all'aiuto divino, non parendo che li mezzi humani siano sufficienti ad impedire l'essequtione della resolutione fatta dal Papa.

Non è necessario né conveniente, che vengano da costì alcuni de' nostri per detto effetto, perchè causerebbono maggior alteratione del negotio. Mi pare che sarà bene aspettare che esca a luce il Breve, acciò poi si possa rispondere, e replicare se sarà necessario a favore dell'Instituto, e Religiosi professi in esso. Però sarà bene che con patienza attendiamo a pregare il Signore, che ci dia il rimedio, e lume necessario in questa occasione. Che è quanto per hora mi occorre..

Roma a dì 7 aprile 1646.

Servo nel Signore Gioseppe della Madre di Dio

Lettera 2a al medesimo Pax Xpi.

Alla lettera di V. R. de 7 del corrente rispondo che doppo che fu eletto da tutti universalmente per superiore di questa casa il P. Gio. Stefano, fu fatta qui in casa dai sacerdoti Congregatione nella quale si trattò che li fratelli operarij habili si ordinassero a prima tonsura per conservar l'unione tra tutti; fu intesa questa cosa da alcuni Pri di Borgo e subito fu impedito d'ordine di Palazzo che li operarij non si ordinassero e vi è dubbio ancora che neanco i chierici che hanno faticato e in imparare e in insegnare la humanità e retorica in diverse case non si possine ordinare per non esservi titolo di religione.

Hoha essendo stampato il Breve in niun modo se ne puoi haver copia e si tien per certo che non si publicarà sin tanto che non sian fatte le nuove constitutioni, le quali Dio sa quando saranno fatte e da chi; si che stiamo in un confusissimo silentio senza potere dir le nre ragioni in parte alcuna. Non si danno memoriali al Papa per-ciochè s'intende che tutti vadino a Mons. Asessore e così si perderebbe il tempo e la fatica. Si dice bene che il P. Geronimo di S. Francesco di Savona habbia ottenuto il Breve di poter tornare al secolo in habito clericale in maniera però che habbia commodità di vivere presentando il Breve al Vescovo sotto la cui iurisditione doverà stare e dicono gli costi la speditione 6 scudi d'oro; si dice ancora che l'istesso farà il P. Gio. Bat.ta di S. Domenico et alcuni altri et si crede ancora che alli fratelli si darà larga dispensa per ritornar aL secolo con pagar il Breve un poco più caro.

Staremo a vedere quest'altra settimana, che altra novità vi sarà-e di tutto gliene daremo avviso, siche non è necessario che V. R. venga a Roma per difesa della Religione. Sarebbe più a proposito che da costì si scrivesse da parte del Viceré e della città a S. Sta o al. Sig. Cardinal Panfilio suo nipote quello che paresse più a proposito a favor della Religione, sapendosi che nella Religione non vi sono quelle discordie che alcuni hanno rappresentato, ma vi è molta osservanza con profitto de giovanetti, che frequentano la nra scuola e si pretende che questo incontro così grande che habbiamo ricevuto sia per emulatione d'altri Religiosi. Noi qui procuraremo mantenere l'Istituto con la dovuta osservanza sperando che Iddio benedetto scuoprirà qualche mezzo opportuno per la conservazione dell'Istituto; faccino costì oratione, che subito si potrà havere il Breve si mandarà costì, sebene alcuni dicono che l'Em.mo Vicario di Roma manderà a tutti li Ordinari) dove sono nri conventi. Qui molti desiderano aiutarci ma non uscendo il Breve a luce non sanno come,

Sig. ci aiuti e ci benedica tutti. Roma li 12 aprile 1646.

Servo nel Signore Gioseppe della Madre di Dio

Lettera 3a al medesimo Pax Xpi.

Respondo all'ultima lettera di V. R. e gli dico che per questo proccaccio si manda costi il Breve stampato all'Em.mo Arcivescovo, il quale intendo ne darà un'altra copia stampata accio si affigga in cotesta casa nel loco solito e possa ogn'uno veder il contenuto in detto Breve e notare le difficoltà che gli occorreranno e mandarle in Roma all'Em.mo Vic.°.

E circa il polizino che sta dentro la lettera si faranno le diligenze necessarie, sebene dicono alcuni che il Papa sta molto male informato contra la Religione. Si procurerà nondimeno quanto sarà possibile di mantenere l'Istituto in piedi, massime se alcuni inquieti con questa occasione usciranno fuori di Religione. Si anderà dando avviso di quello che qui occorrerà, et il Sig. ci benedica tutti. Roma adi 14 aprile 1646.

Servo nel Signore Gioseppe della Madre di Dio

Qui penso dar fine a questo libro terzo del 2° tomo, perchè nel 3° tomo si vedranno molte cose altre, che maggior luce daranno del fatto, et in quello con il divino aiuto si vedranno li danni grandi fatti con questo Breve, e le mortificationi, che hanno patito li nostri, come anche la commotione fatta nell'Europa Christiana a favore dell'Istituto, Religione e Religiosi delle Scuole Pie, e quello che da più parti fu scritto al Sommo Pontefice Innocentio X.

Deo gratias.

Notas