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- Cap. 13 Il Ser.mo di Toscana nomina un Prelato per suo Agente per le Scuole Pie
Havendo vista l'Altezza Ser.ma del Granduca di Toscana, che le cose delle Scuole Pie andavano tanto alla longa, et che di quelle publicamente dicevano la principal causa essere stata la corrispondenza che il N.V.P. Fondatore Generale haveva con sua Altezza Ser.ma in tempo della guerra di Papa Urbano (cosa falsissima) ed anche per la renitenza che faceva la casa di Pisa alli Visitatori mandati dal P. Stefano, e R.mo P. Visitatore Apostolico Giesuita, dandone la colpa al N.V.P. Fondatore (il che era una menzogna grandissima) et principalmente per la causa della Faustina per la quale fu tanto protetto il P. Mario di S. Francesco primo perturbatore della nostra povera Religione e calunniatore del N.V.P. Fondatore Generale, e sopra tutte le cose per la sua gran pietà et zelo dell'honor di Dio, vedendo che l'Ecc.mo suo Ambasciatore residente in Roma non poteva accodire in ogni tempo, e cosa alli Emi Sig. Cardinali deputati sopra le Scuole Pie, pensò di valersi della diligenza, prudenza et affetto dellTll.mo e R.mo Mons. Bernardino Biscia già scolaro delle Scuole Pie, nepote carnale dell'Em.o di detto cognome et affet-tionatissimo alla nostra povera Religione e suo V.P. Fondatore Generale, et però li mandò precisa comissione perchè in nome suo trattasse la causa delle Scuole Pie appresso detti Emi Cardinali et Ilì.nri Prelati deputati, ed anche in ogni altro Tribunale o sacra Con-gregatione dove si aggitasse la causa nostra e di questo ne ho io particolare lettera, che qui sotto registrerò per più chiarezza.
Lettera
A tergo: Al P. Vincenzo della Concettione Sacerdote delle Scuole Pie - Napoli
Intus: Pax Xpi.
Non posso dire altro a V.R. dopo riavergli reso le presenti-buone Feste Natalitie con la gratia del Signore, se non che finite queste feste Mons. Biscia tratterà da parte del Ser.mo Granduca la speditione delle cose nostre, et all'hora vedremo chiaramente se l'Instituto nostro resterà in piedi, o vero sarà riformato, et in che maniera: si che in questo mentre dovemo pregar tutti il Signore che inspiri questi Sig. Cardinali deputati quello sarà di maggior gloria di S.D.M. e di quello si saprà se ne darà avviso, e non occorrendomi altro prego il Signore ci benedica tutti sempre. Roma a dì 23 dicembre 1645.
Servo nel Signore Gioseppe della Madre di Dio
Lettera 2" al medesimo
Ho ricevuto la lettera di V.R. delli 23 del cadente, e la rin-gratio primieramente del pio affetto mi mostra con l'augurio buono dell'anno nuovo vegnente, quale prego il Signore altre tanto conceda a V.R. con un novo spirito e fervore sì per profitto suo particolare come anco per il bene commune della Religione.
Circa le cose nostre poi altro di novo non vi è, solo che si aspetta che passate le feste si debba far la Congregatione di questi Emi per la resolutione di esse, e succedendo se gliene darà avviso.
Intanto non diino orecchie costì a quello che conforme i loro pensieri vanno scrivendo cose vane, perchè io ci scriverò sempre la verità del fatto. Che è quanto mi occorre. Et il Signore ci benedica tutti sempre. Roma a dì 30 dicembre 1645.
Servo nel Signore Gioseppe della Madre di Dio